La prima gara di canottaggio nel 1930.
Il primo campionato italiano nel 1936, il primo “europeo” nel 1938.
Come in una antica favola, possiamo ricordare che correva l’anno di grazia 1930 quando una prima manifestazione remiera fu organizzata nel nascente Idroscalo di Milano, quell’Idroscalo ideato per una ben precisa funzione che poi non ebbe a svilupparsi.
Ma Milano, città la cui linfa vitale è sempre stata l’acqua, su cui sino a periodi abbastanza recenti si muovevano barconi di ogni genere che arrivavano nel cuore della città scaricando i loro prodotti a pochi passi dal Duomo, lo spirito del remare aveva avvinto tante persone. Non una, ma ben tre società vivacizzavano agli inizi del ‘900 lo sport del remo, la Milano, la Olona e la Gorla, unite da un cordone ombelicale che ne assicurava comunicazione, contatti e scambio di esperienze, grazie a gite a remi lungo i canali che attraversavano il centro cittadino, come ci ricorda la simpatica illustrazione del raid dal Naviglio Grande a Gorla e che osserviamo scivolare lungo la Via Santa Sofia, oggi un groviglio di auto in strombazzante fila e poi alla Conca di Via Senato. Lo spirito, il richiamo verso uno sport salubre, ha sempre convinto i milanesi dell’importanza del canottaggio anche se qui, come in altre località, il canottaggio dato l’impegno che richiedeva veniva considerato uno sport d’élite.
E la notizia della costruzione dell’Idroscalo nei vecchi canottieri milanesi provocò un sussulto d’entusiasmo, di speranze e di audaci programmi. Non si poteva infatti pensare a remare perennemente sui navigli, tra l’altro percorsi in continuazione, allora, dai natanti da trasporto. Riprendo da una vecchia pubblicazione edita in occasione della “Settimana remiera milanese” del 1935: “si è immediatamente scorta la possibilità di vedere finalmente in Italia un campo nautico che desse agli atleti la possibilità di raggiungere le conclusioni precise del frutto del loro allenamento in una competizione in uno specchio d’acqua tranquillo, perfetto, senza correnti e che eliminasse le azioni delle intemperie che sui i campi aperti danneggiano completamente e sconvolgono i più accurati risultati di una preparazione e di un allenamento che dura, in certuni casi, non da mesi, ma da anni”.
E poi “Favorevolmente accolti dalle Autorità competenti i concetti generali, è stato possibile abbozzare qualche tentativo di prova con impianti provvisori. Difatti nel 1930 una prima manifestazione, limitata a pochi equipaggi del Comitato di Zona, ha cominciato a portare a conoscenza del pubblico milanese le possibilità di questo stadio nautico”. Gli impianti allora erano poca cosa e la prima manifestazione si appoggiò alle strutture operative del cantiere, ma già l’anno successivo, quando l’11 ottobre 1931 si disputò la prima gara internazionale sulle acque di un ancora ridotto Idroscalo l’embrione del futuro bacino andava delineandosi e nella zona d’arrivo a sovrastare un largo parterre c’era anche una tettoia su una provvisoria tribuna. Le strutture crescevano in fretta e lungo il bacino a riva le torrette potevano ospitare ogni 500 m. le postazioni telefoniche che lanciavano con immediatezza le informazioni sui passaggi dei concorrenti, rilevazioni al cronometro che venivano con tempestività riportate sul grande tabellone dove solerti collaboratori spostavano i quadri numerici. “Cartelloni e punti di riferimento per la direzione di rotta dei concorrenti stessi sono fissati al centro delle rispettive corsie da corsa. Vengono create delle tribuna ed un giardino antistante alla zona delle stesse, un recinto stampa, un recinto per le Giurie e i Giudici Arbitri, un recinto per il pubblico.”
Così nel 1934 si svolgono in pompa magna i Littoriali del Remo, poi ripetuti nel 1935, con una organizzazione ancora migliorata, nella certezza che ormai Milano era pronta ad ospitare manifestazioni che nulla avevano in meno rispetto ai più rinomati campi stranieri. E così, dopo che il 17 giugno 1934 sulle acque della Senna a Parigi era stato ripreso, con un successo degli armi italiani, il Match Parigi Milano, l’avvincente confronto in atto agli inizi del secolo e poi troncato dalla Guerra Mondiale, ecco per il 1935 il “ritorno” (vittorioso) a Milano, realizzando a contorno la “Settimana Remiera Milanese” sviluppata tra il 16 e il 23 giugno all’Idroscalo “Provincia di Milano” con una successione di gare nazionali e interzona che hanno richiamato equipaggi di società da ogni parte d’Italia, di cui alcune purtroppo oggi cancellate dalla nostra storia sportiva.
E nel lungo elenco ritroviamo i classici sodalizi lombardi, ma anche la Elpis da Genova, la ormai scomparsa Gorla, la Siai Marchetti di Sesto Calende, la Pallanza, la Ticino, Canottieri Aurora di Abbiategrasso, Dopolavoro Ferroviario Milano, Adda di Lodi, Canottieri Napoli, Intra, Vittorino da Feltre, U.C. Livornesi, la Caprera da Torino. Ma anche Lario, Baldesio, Bissolati, Milano, Olona. Praticamente a livello di interesse nazionale per la Federazione canottaggio l’attività all’Idroscalo si delinea dal 1935, seguita ad inizio giugno 1936 dalla “preolimpica”, con il seguito premiante della organizzazione dei 43.i Campionati italiani, i primi della lunga serie organizzata all’Idroscalo. L’ 11 settembre 1937 all’impianto remiero milanese viene data una nuova pennellata di internazionalità con il Triangolare Italia-Ungheria-Svizzera, per poi sfociare nel Campionato d’Europa del 1938 che rappresentò la consacrazione definitiva dell’Idroscalo. Un impianto che a causa della guerra venne poi a perdere molto smalto, con una lunga successione di traversie, problemi a non finire ma sempre brillantemente a posto per i grandi appuntamenti, anche se il conflitto mondiale aveva fatto perdere delle importanti occasioni di sviluppo. E nel dopoguerra la ripresa organizzativa si ebbe nell’agosto 1948 con i Campionati italiani e la gare preolimpiche, con il successivo sigillo degli “europei” del 1950.
Ferruccio Calegari
Ufficio Stampa FIC Lombardia