La Sezione di canoa del CUS viene fondata per volontà dell’allora Presidente Ezio Lanfranconi da Paolo Pescalli nel settembre del 1975 con sede nautica nel capannone n.7 della zona sportiva dell’Idroscalo di Milano.
Paolo Pescalli inizia nel 1968 la sua attività di canoa nel GMC (gruppo milanese della canoa) come canoista olimpico, poi assieme ad altri fonda il Canoa Club Bobbio e nel 1974 è consigliere del Canoa Club Valtrebbia.
Sono quelli anni di grande fermento per la canoa fluviale. Verso la fine degli anni ’60 si era assistito all’uscita dal mondo pionieristico della canoa che, per quanto concerne la fluviale, era appannaggio di un gruppo ristretto di precursori: non si conoscevano ancora bene i percorsi, gli accessi, pochi erano i fiumi ufficialmente discesi, pochissimi i circoli ed i club dove praticarla, difficile reperire il materiale, che spesso veniva costruito in casa con stampi e resina e lana di vetro.
Anni di grande entusiasmo, non esistevano ancora vere scuole, l’insegnamento era maieutico, l’allievo si accodava al gruppo, oppure ad un grande vecchio e così dopo infiniti bagni e distruzioni di canoe imparava in qualche modo a scendere il fiume.
La discesa del fiume negli anni in cui si leggeva “On the road” di Kerouak rappresentava una valida alternativa al viaggio sulla strada. I canoisti dell’epoca erano infatti degli zingari dei torrenti, capelli lunghi, tende, falò, chitarre, tanta amicizia e solidarietà. Quello che allora era un movimento ideologico si è trasformato nel corso degli anni in ciò che ora viene chiamato sport estremo, con caratteristiche completamente diverse.
In questo clima, all’inizio degli anni ’70, in una università che scoppia di studenti, che rigurgita di idee, passioni e sogni, in cui l’aggregazione, il viaggio la scoperta sono forze spontanee e incoercibili, la triste, vecchia e traballante Sezione di Canoa Olimpica del CUS, oramai senza più storia, visti i desideri degli universitari dell’epoca, viene travolta da una massa di allegri e colorati canoisti fluviali.
La scuola di canoa fluviale del CUS nasce pertanto nel settembre del 1975, con il materiale che Pescalli riceve dal Canoa Club Valtrebbia, all’epoca il più forte gruppo italiano, fragili canoe in vetroresina su cui nessuno adesso oserebbe discendere gli impetuosi fiumi in piena.
Paolo Montecucco (Pablo) ed Enrico “Anri” Raimondi sono i primi assistenti, il primo allievo in assoluto è Michele Coletti.
Da li in poi sarà per anni una pioggia di iscritti, centinaia di studenti che ogni anno passano non solo attraverso i corsi, ma per molti di loro si apre parallelamente la strada dell’agonismo. Ricorderemo qui in particolare il primo gruppo, quello del 1976, che ha rappresentato per anni lo zoccolo duro del canoismo fluviale agonistico del CUS e di Milano con il loro nome di battaglia, oltre a Pescalli (Pol Pescò, il Vecchio Pesca, il Bieco Pescò) e ai suoi fidi assistenti Paolo Montecucco (Pablo) ed Enrico Raimondi “Anri”, c’erano Paolo Pellegrini di Bergamo (Pilgrim), Marco Chendi (Jerry), Bruno Rosini (Woody), Roberto Tedoldi (Fritz), Ruggero Dondi (l’attore), Beppe Tomatis (Patatis), Marco Tadini (Marc Tadèn), Valter Peri (il Peri) Francesco Paracchini (Paracca), Nicola Dal Verme (il Conte), Roberto Marcheschi (lo Spesso), Sandro Citterio e Umberto Vittani (Cit & Vit), Erasmo Neviani ed infiniti altri, oggi tutti affermati medici, avvocati, ingegneri, che ricordano con grande simpatia e nostalgia quegli anni magici.
Paolo Pellegrini sul Trebbia, inverno 1982 (clicca sulla foto per ingrandirla)
Paolo Montecucco (Pablo) ed Enrico “Anri” Raimondi sono i primi assistenti, il primo allievo in assoluto è Michele Coletti.
Tra loro anche molte studentesse: Cristina Negro, Francesca Morpurgo, Cristina Pianetti, Silvia Marzani, Cristina Mascherpa, Manuela Simonetta, Mari Cler, Barbara Ardu, la Gislona, la Gerrona e tante altre.
Ruggero Dondi, 1982 (clicca sulla foto per ingrandirla)
In seguito confluiscono nel CUS anche atleti provenienti da altri sodalizi: Maurizio Bernasconi (Bernasca) che poi aprirà la celebre scuola di Canoa del Sesia ed il fortissimo gruppo di canadesisti dal Canoa Club Bobbio e Canoa Club Valtrebbia: Pierluigi Inzaghi (Pier), Roberto Botta (Anguilla), Enrico Aguzzi (Agus), oltre ad Alfredo Leoni (Fred) e Angelo Ongaro (Cyclop). Tutti atleti di livello mondiale che in quegli anni andarono ad ingrossare la fila di quello che, verso la fine degli anni ’70, era divenuto il Gruppo canoistico più numeroso d’Italia: basti pensare che ai Campionati Italiani e universitari del ’77 in un fiume Sesia in piena il CUS mette in acqua solo nella categoria K1 seniores ben 17 equipaggi e ben 3 squadre, nel 78 sul Brembo sono 32 le imbarcazioni che corrono con i nostri colori, in tutte le categorie.
atleti del CUS Milano in attesa del via alla gara del Trebbia, 1979
In quell’epoca anche la tecnica ed i materiali stavano rapidamente evolvendo, quasi tutti i fiumi italiani erano stati discesi, e in tutte le condizioni, la tecnica del salvataggio e della discesa esplorativa si andavano perfezionando. Inoltre, l’introduzione del Kevlar e poi del carbonio ha reso le canoe più sicure, si sono abbandonati i goffi caschi da hockey per protezioni più adeguate, con i nuovi tessuti le terrificanti discese invernali si sono fatte più tollerabili.
E’ tutto oramai maturo per la grande svolta degli anni ’80, cioè l’arrivo delle indistruttibili canoe di plastica, il fiorire delle scuole a pagamento, l’esplosione dei partecipanti a questo sport che finisce per essere solo una disciplina sportiva, con le sue ferree leggi di gruppo, dettate dalle difficoltà dell’azione, e diventa un divertimento alla portata di tutti. Sempre nella primavera del 1980 Paolo Pescalli discende il Po in solitaria, con una canoa canadese scoperta (indiana) da Piacenza a Venezia in 6 giorni, remando tutto il giorno e dormendo sugli isolotti del grande fiume sotto alla canoa messa di traverso. C’era ancora tanto spazio per scrivere imprese sportive.
Nel 1984, in concomitanza con il commissariamento del CUS, la sezione agonistica viene sciolta e solo a Pescalli e a Pellegrini viene “concesso” di partecipare alle gare per poter mantenere iscritta alla Federazione la scuola di canoa.
Anni buissimi, in cui purtroppo non si è potuto procedere al ricambio tecnico e quindi non si sono potuti coltivare nuovi allievi con un danno incolmabile per gli anni a venire. Scomparirà per esempio non solo al CUS ma in tutta Milano la specialità canadese fluviale monoposto e biposto,che veniva tramandata da canoista a canoista, solo i due vecchi e inossidabili Pescalli e Pellegrini mantengono viva la fiammella del canoismo fluviale al CUS.
Sempre in quegli anni, e precisamente nell’82, la sezione viene dislocata nell’attuale sede ex pista rossa e lascia il leggendario capannone n°7 della Zona Sportiva.
All’epoca, quella che attualmente è un magnifico e attrezzatissimo centro sportivo era un posto da lupi, scarsamente cintato, senza riscaldamento e acqua calda. Ancora una volta, si chiedeva alla Sezione di Canoa Fluviale del CUS di mostrare la bandiera e di occupare quella zona prima che scadessero i diritti di concessione. Con vero spirito sportivo e in onore alla loro abitudine di fare trasferte in tenda, mangiare panini e di essere dei veri sportivi, la sezione occupò e mantenne la zona fino al 1988, quando altre attività si costituirono in quella sede: canottaggio, tennis, surf.
Paolo Pescalli e Paolo Pellegrini nel 1982 (clicca sulla foto per ingrandirla)
In tutti gli anni ’80 la scuola di canoa andò fortissimo, anche venti corsi all’anno, e numerosissime scuole sui fiumi. Venne anche dislocata una base presso il Canoa Club Bobbio dove si mantenne una scuola fissa sul fiume Trebbia in collaborazione con Enzo Traferri, Colombano Leoni, Carlo Cerri, Riccardo Meloni, Francesco Mozzi, Paolo Bellocchio e la palestra Icos di Milano con Pier Inzaghi. Si consolidò ancora una volta un legame col sodalizio piacentino che è sempre corso parallelo alla storia del CUS. Il Canoa Club Bobbio conobbe una ripresa della sua assopita attività e grazie agli ingenti dislocamenti di materiale universitario ebbe una ripresa non indifferente anche con sussulti agonistici.
Sempre in quegli anni iniziò per tutto il gruppo l’esperienza editoriale col la rivista La Canoa della Mursia, che si giovò per anni della nostra collaborazione. Nel 1982 Paolo Pescalli viene nominato dalla Federazione di Canoa Maestro di canoa ad honorem, e nel 1987, per dare sbocco in qualche modo alla possibilità di fare agonismo che ci era impedita, Paolo Pescalli fonda con altri l’associazione di Rafting, ed è il primo Presidente dell’AIRAF.
Facile è, per gli abili e momentaneamente in naftalina canoisti del CUS, partecipare e vincere i primi Campionati italiani di discesa con i gommoni in tutte le categorie.
Le disorganizzate ciurme avversarie vengono sbaragliate da chi dei fiumi impetuosi sapeva veramente cavalcare le onde….
Sempre nell’82 Pellegrini-Rosini-Pescalli vincono il campionato di discesa a squadre su un fiume Adda rigurgitante di acqua. Sempre in quell’anno, termina il corso brillantemente quella che in seguito sarà una delle più brave istruttrici italiane: Barbara Cappelletto.
Numerose poi le partecipazioni all’estero in particolare nel 78 sulla Noguera Pallaresa in Spagna ai campionati europei, alla leggendaria maratona del Sella dove con un colpo di cannone partono 800 canoisti tutti assieme e nell’81 sulla Otta in Norvegia.
Verso i primi anni ’90, un segno di cambiamento. Grazie all’allora consigliere Vincenzo Sabatini si riesce a dirottare qualche finanziamento per la scuola di canoa all’acquisto di materiale da gara. E’ l’inizio di una modesta ripresa: nel 1992 Peri, Pellegrini e Pescalli vincono ancora una volta, nella categoria Master, sul fiume Brembo, il Campionato di discesa a Squadre e partecipano ancora una volta alla preselezione per i campionati del mondo di discesa sul Sesia nel ’93.
Angelo Franzini (Franz) realizza interessanti filmati, con camera subacquea, a scopo didattico.
Finalmente, in quegli anni viene ricostituita la Sezione e la squadra agonistica. Cade pertanto il divieto ad iscrivere atleti alla Federazione, ma gli anni persi in passato saranno difficili da colmare.
Nel ’92 inizia la sua attività come atleta e istruttrice anche Debora de Pasquale, che otterrà il suo diploma di Istruttore Federale nel 1996 e che a tutt’oggi fa parte dei tecnici della canoa, ed è inoltre titolare del corso serale dalle 18 alle 20 che ha sempre riscosso una buona presenza di iscritti.
Sempre negli anni ’90 l’interessante esperienza di collaborazione con la Scuola Civica Serale per il Corso di Animatori Sportivi in cui la Sezione organizza Stage per gli studenti, e fornisce i docenti per le attività acquatiche e mediche.
Sempre in questi anni abbiamo l’onore di veder più volte vittorioso per i nostri colori Emilio Pellegrini, classe 1918, già nazionale di sci con Zeno Colò in varie edizioni dei campionati italiani Veterani; un esempio di coraggio sportivo unico.
Purtroppo, però, in quegli anni si assiste ad un lento ma inesorabile declino per lo sport della canoa, una crisi che colpisce tutto il mondo remiero: pochi atleti, troppo alti i costi, troppa fatica per uno sport quasi sconosciuto, mai visto in tv e con poco pubblico.
Rimane contenuto l’interesse per la scuola, vista la concorrenza dei centri vacanze, che oramai offrono quasi tutti dei corsi di canoa nel pacchetto del soggiorno. Naturalmente la differenza con la nostra scuola è enorme: là si paragona la canoa ad un moscone, da noi la canoa è un’arte!
Negli ultimi anni, grazie al maestro Bruno Rosini, alcuni atleti si sono specializzati nello slalom, tra cui Marco Sara e Bruno Zecca. Anche quest’anno sono in corso alcune interessanti collaborazioni con Milano Sport per corsi di canoa in piscina al Centro Saini di Milano, e una probabile ripresa dei contatti col Canoa Club Bobbio per organizzare fine settimana su Trebbia e Aveto.
Con l’arrivo del romano Alessandro Leonori (ex Associazione Romana Canoa e Canottaggio), atleta di discesa e istruttore FICK dal 1996, sul finire del 2004 la Sezione Canoa del CUS segue l’onda della tecnologia ed entra su WEB con il suo sito internet. Alessandro si propone di incrementare l’attività agonistica, proponendo l’organizzazione di stage e weekend improntati al miglioramento della tecnica su fiume, anche con l’aiuto di tecnici esterni alla Sezione.
1975-2016: in rapida sintesi una storia che ha visto, segnato, e testimoniato come poche la vita universitaria milanese.
Cosa facciamo: prima di tutto attività federale (manifestazioni e gare) ma non solo; anche turismo e canoa avventura in mare, sul fiume e sul lago. Dove c’è acqua ci siamo noi, con qualsiasi mezzo.
Proponiamo al canoista, che sia principiante o esperto, servizi di ogni genere.